intonaci e lapidei
Palazzo San Sebastiano
Mantova
Secolo XVI
24 dicembre 2001 - 31 luglio 2002
Intervento su pavimentazioni in battuto alla veneziana, realizzate con impasto di pietre naturali a spacco e sassi.
Restauro di elementi lapidei, intonaci originali dipinti e non dipinti.
Esecuzione di opere da elettricista, idraulico, falegname e fabbro.
Il Palazzo di San Sebastiano a Mantova si colloca in uno dei nodi più significativi dell’asse gonzaghesco, in una straordinaria concentrazione di monumenti dell’età rinascimentale: la casa di Andrea Mantegna, realizzata dall’artista stesso tra il 1476 e il 1496, il tempio di San Sebastiano, progettato da Leon Battista Alberti nel 1460 e, oltre la fossa magistrale, il Palazzo Te, realizzato da Giulio Romano tra il 1525 e il 1535. L’edificazione di Palazzo San Sebastiano, così denominato per la vicinanza alla chiesa e all’omonimo convento, fu affidata a Gerolamo Arcari, tra il 1506 e il 1508. Il nome di Andrea Mantegna è intimamente legato al Palazzo di San Sebastiano la cui sala superiore accolse, a partire dal 1512, i Trionfi di Cesare, le nove grandiose tele oggi conservate ad Hampton Court. Nell’ottobre del 1506 fu realizzata la loza, il grande porticato a sette archi che caratterizza il fabbricato sul fronte nord. Nel novembre dello stesso anno fu completata la sala al primo piano, quella destinata ai trionfi, con un soffitto a cassettoni decorati con l’impresa del crogiolo (soffitto scomparso a seguito di manomissioni settecentesche). L’apparato decorativo fu eseguito da Lorenzo Leombruno e dal ferrarese Lorenzo Costa e riguardò non solo le pitture murali interne ed esterne ma anche numerosi quadri.